Indice dei contenuti
- 1 Lavoratori autonomi, liberi professionisti e possessori di p.iva: i prestiti per lavoratori senza busta paga
- 2 Prestiti per lavoratori autonomi: i documenti necessari
- 3 Requisiti e garanzie
- 4 Tempistiche e importo erogabile
- 5 A chi rivolgersi per un prestito immediato se si è lavoratori autonomi
Questo articolo è rivolto ai lavoratori autonomi, liberi professionisti e possessori di p.iva che stanno valutando la possibilità di chiedere un prestito immediato. Quando si è interessati a ricevere un prestito personale per qualsiasi esigenza, l’ostacolo principale da superare è quello relativo alle garanzie richieste. Non sempre è facile accedere al credito desiderato senza problemi, soprattutto per alcune categorie di lavoratori. La busta paga rappresenta, infatti, la garanzia principale che viene richiesta da tutti gli istituti di credito: questo perché rappresenta un’entrata mensile fissa, che non subisce variazioni. Il lavoratore autonomo, essendo sprovvisto di busta paga, dovrà presentare altre garanzie e, per questo, può andare incontro a delle difficoltà.
Tratteremo dei prestiti immediati per lavoratori autonomi: i requisiti e i documenti necessari, le garanzie richieste, le caratteristiche principali dei prestiti e le tempistiche.
Lavoratori autonomi, liberi professionisti e possessori di p.iva: i prestiti per lavoratori senza busta paga
Chi sono i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i possessori di p.iva? Con queste definizioni si intendono i lavoratori che svolgono la propria attività in autonomia, cioè non alle dipendenze di un datore di lavoro. Le tipologie di lavoratori che possono essere incluse in queste categorie sono diverse: imprenditori, commercianti, artigiani e tutti coloro che svolgono una professione in proprio.
In questo articolo faremo riferimento, per comodità, ai lavoratori autonomi, tenendo presente che, dal punto di vista dei prestiti personali, il profilo richiesto per i liberi professionisti o per i possessori di p.iva è del tutto equivalente. Ciò che distingue maggiormente la situazione di un lavoratore autonomo rispetto a un lavoratore dipendente è l’assenza di una busta paga o di un reddito periodico e garantito (come ad esempio la pensione). Ed è proprio questo il primo ostacolo che un lavoratore autonomo incontra quando è alla ricerca di un prestito personale che corrisponda alle proprie esigenze.
Ma l’evoluzione del mercato del lavoro ha portato alla diffusione di diverse forme di collaborazione, lontane dalla tradizionale assunzione a tempo indeterminato, e conseguentemente, a forme di prestito studiate per ciascuna tipologia di lavoratore. Entriamo nello specifico e vediamo ora quali sono i requisiti e i documenti necessari per ottenere un prestito veloce.
Prestiti per lavoratori autonomi: i documenti necessari
Per poter accedere alla tipologia di prestito per lavoratori autonomi è necessario possedere determinati requisiti alla data di presentazione della domanda e particolari garanzie che permettano all’istituto bancario di rifarsi nel caso di mancato pagamento e/o di insolvenza delle rate. Occorre tenere presente che, la mancanza di una busta paga, aumenta le possibilità di insolvenza, per cui ogni istituto di credito possiede delle politiche di concessione del credito differenti per questa specifica tipologia di lavoratore.
Detto ciò, l’ente di credito richiederà:
- Documento di identità
- Codice fiscale
- Certificato di residenza e stato di famiglia
- Bolletta recente dell’utenza (telefonica o dell’energia)
- Documento di reddito
Il documento di reddito, per i lavoratori autonomi, è rappresentato dal Modello Unico. Questo documento attesta la situazione reddituale del richiedente per l’ultimo periodo fiscale e permette alla finanziaria o a chi emette il prestito personale, di valutare la possibilità di restituzione del prestito stesso, e più in generale, il profilo finanziario del richiedente. Il Modello Unico mostra la cifra dei guadagni annui: è quindi possibile utilizzarlo come riferimento per gli introiti mensili. Il problema è che gli Modelli Unici non sono tutti uguali perché, nel lavoro autonomo, ci può essere molta differenza di remunerazione tra un anno e l’altro. Per questo motivo, solitamente, è richiesta la documentazione di reddito relativa agli ultimi 3 anni di attività. Se gli ultimi tre Modelli Unici mostrano un buon reddito e una buona coerenza tra loro, il prestito verrà sicuramente erogato senza troppi problemi e difficoltà.
E nel caso in cui i documenti reddituali non siano ritenuti sufficienti a dimostrare la possibilità di far fronte al prestito desiderato?
In tal caso è possibile presentare ulteriori elementi di affidabilità che prenderemo in considerazione nel resto dell’articolo.
Requisiti e garanzie
Sono diversi i fattori che determinano la concessione di un prestito personale per lavoratori autonomi. Fondamentale è il profilo finanziario del richiedente. Infatti anche per i liberi professionisti e gli autonomi in generale, la fattibilità del prestito viene valutata consultando le banche dati che raccolgono i profili di chi ha richiesto o ottenuto in passato mutui e finanziamenti. Se, ad esempio, il lavoratore autonomo è considerato un cattivo pagatore, la concessione del prestito potrebbe andare incontro a maggiori difficoltà rispetto a chi non appartenente a questa categoria.
Un altro fattore, che viene preso in considerazione, oltre alla situazione reddituale, è il periodo di attività del lavoratore autonomo. Infatti, maggiore è il periodo di permanenza sul mercato nella stessa attività e maggiori saranno le probabilità che il prestito venga concesso.
Altre garanzie riguardano il patrimonio del richiedente, come:
- Immobili di proprietà
- Titoli azionari o obbligazionari
- L’incasso di un canone di affitto
- Eventuale assegno di mantenimento corrisposto dall’ex coniuge
Inoltre si può ricorrere all’intervento di un soggetto garante, che è chiamato a rispondere di eventuali rate insolute, intervenendo a coprire il debito. Il garante deve avere preferibilmente un lavoro a tempo indeterminato o un reddito da pensione.
Una volta evidenziate le garanzie alternative, corre anche l’obbligo di sottolineare come diversi lavoratori autonomi che investono costantemente sulle proprie competenze e sull’attività svolta, detratte le relative spese, possono avere un guadagno complessivo annuo superiore rispetto a un lavoratore dipendente con busta paga. Questo per dire che tali lavoratori, pur non avendo un’entrata fissa, possono percepire dei ricavi tali da assicurare abbondantemente la restituzione del prestito. Un aspetto, questo, che le banche tengono in debita considerazione e uno dei validi motivi che favoriscono la concessione dei prestiti ai lavoratori autonomi.
Ricordiamo inoltre che ogni ente di credito applica proprie modalità di concessione dei prestiti e per questo motivo, anche nel caso in cui un prestito personale per lavoratori autonomi sia stato rifiutato, consigliamo sempre di rivolgersi ad un altro ente di credito.
Tempistiche e importo erogabile
Una delle domande più importanti che un lavoratore autonomo si pone quando arriva a chiedere un prestito immediato riguarda, senza dubbio, le tempistiche. I prestiti veloci costituiscono una categoria di finanziamenti ottenibili in tempi davvero brevi, e cioè in 24 ore. Si tratta di una tipologia di prestito pensata per far fronte a una necessità improvvisa e, generalmente, prevede l’erogazione di un capitale che va dai 1.000 ai 50.000 euro circa, una somma che può variare secondo la situazione reddituale annuale del richiedente.
Il piano di ammortamento, da stabilire anch’esso secondo la situazione reddituale, può prevedere fino a 120 rate mensili (10 anni) da pagare attraverso RID o bollettini postali. Ma ogni istituto di credito avrà le sue proposte specifiche per ciascuna situazione particolare, che va valutata caso per caso.
A chi rivolgersi per un prestito immediato se si è lavoratori autonomi
Per richiedere il prestito ci si può rivolgere direttamente al proprio ente di credito o a una finanziaria. Il prestito per lavoratori autonomi in 24 ore è un tipo di finanziamento veloce che può essere richiesto direttamente online. Un’operazione possibile per la presenza in internet degli istituti finanziari e di proposte complete e personalizzate in base alle singole esigenze dei potenziali clienti. Basta compilare un format dell’istituto di riferimento nella sezione dedicata ai prestiti inserendo i relativi dati anagrafici, alcune informazioni utili per permettere alla banca di conoscere esattamente la situazione reddituale del richiedente e qualche altra eventuale informazione secondo i moduli messi a disposizione online dalle diverse banche.
Ci sono banche che per accelerare ulteriormente i tempi rispondono alle richieste anche via telefono, e qualche ente finanziario consente al cliente di ricevere la somma di denaro occorrente mediante assegno circolare recapitato presso il proprio domicilio di residenza. Un modo per poter fruire della somma finanziata dalla banca in tempi veramente rapidissimi, a patto che ne ricorrano le condizioni a seguito di opportuni controlli dell’intera documentazione presentata a garanzia della richiesta di prestito.
Con il supporto del web occorrono pochi passaggi per conoscere nei dettagli le possibilità di prestiti online e le clausole contrattuali previste dai singoli istituti di credito: capitale erogabile, tempi di rimborso, importi delle rate del finanziamento, etc. Conoscere approfonditamente questi elementi è un modo valido per scongiurare future brutte sorprese e per scegliere le condizioni di prestito più adatte alle specifiche necessità. Inoltre, con l’utilizzo di strumenti veloci e semplici come i comparatori online, si possono confrontare diversi preventivi contemporaneamente, prima di scegliere definitivamente la banca a cui affidarsi per un eventuale prestito.